Il treno, uno dei posti migliori per un reader. Per ringraziare gli amici del Dopo Lavoro Ferroviario di Genova che hanno voluto segnalare questo blog ai loro soci, voglio dedicare il post di oggi al treno che è, senza alcun dubbio, uno dei luoghi più favorevoli ai lettori. Molti di noi hanno fatto l’esperienza di coloro che, prima di un lungo viaggio in treno, si siano posti il problema di avere qualcosa da leggere. Prima che internet sostituisse praticamente tutto il sostituibile nel mercato editoriale, le edicole delle stazioni erano le megalopoli della lettura. Riviste, fumetti e, ovviamente, tascabili, occupavano negli atri delle stazioni superfici di vendita lunghe dei metri. Ricordo in particolare quella di Brignole, un’edicola che sembrava una libreria, pieno di meraviglie. Anche quell’edicola, come le piccole librerie, è scomparsa. Anche molte stazioni, in un certo senso, sono scomparse: quelli che prima erano luoghi accoglienti, romantici, abitati dall’uomo (bigliettai, ferrovieri, operai) oggi sono edifici disabitati affacciati sui binari che rischiano di diventare dei ruderi: tante piccole Case degli Usher. Si è provato anche a farle adottare, le stazioni, sembra, purtroppo, con poco successo. Ma nulla può dissuadere un lettore dal leggere in treno. Leggere in auto è impossibile, anche perché spesso guidi tu. Leggere in pullman è difficile, perché puoi anche masticare il travelgum ma ti verrà la nausea; leggere in aereo non è la stessa cosa (soprattutto se avete paura di volare e non riuscite a resistere alla sempre migliore offerta di prodotti audiovisivi). Conosco persone che scelgono di viaggiare in treno esclusivamente perché così avranno, finalmente, il tempo per leggere senza sentirsi in colpa. Quanti romanzi sono stati letti in un solo viaggio, dall’inizio alla fine, da un reader? Io ho il mio: “Come una bestia feroce” di Edward Bunker, comprato nell’edizione dei Gialli Mondadori nell’edicola della stazione Brignole di Genova prima di prendere il Napoli Express diretto a Parigi. Arrivato alla Gare del Lyon l’avevo finito. Oggi non c’è più nemmeno il Napoli Express. Peccato.
1 Commento
Claudio
23/12/2021 09:39:41
Ciao. Dai 14 ai 19 anni ho preso il Napoli Express Da Napoli fino a Parigi: - e ritorno, ovvianente - 19 ore di vita intensa
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Simone Farello feat Gyorgy LukacsOgni forma d'arte è definita dalla dissonanza metafisica della vita. Archivi
Gennaio 2018
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