Ho passato gli ultimi 15 anni della mia vita nell’Aula Rossa del Consiglio Comunale di Genova.
Ho provato a farlo dando il meglio di me stesso, con una grande passione per la politica ed un grande amore per la mia città. So quindi che qualunque sarà il risultato del ballottaggio per il Sindaco di domenica, mi sentirò in parte responsabile di quello che sarà il risultato. Non mi sono ricandidato e ho deciso di dedicare il mio tempo ad un’altra grande passione della mia vita: la letteratura. Molti di coloro che hanno vissuto l’esperienza dell’ultimo ciclo amministrativo si sono ricandidati e diversi sono stati eletti. A questi ultimi, a cui vanno i miei migliori auguri, e a tutti gli altri voglio dedicare dei… libri da leggere questa estate che spero utili anche per gli anni a venire. Spesso ho pensato che se avessimo messo dei “libri nei nostri cannoni” avremmo fatto meglio il nostro mestiere per la città e, sicuramente, sarebbe stato tutto molto più civile. All’unico collega che in questi cinque anni mi ha donato un libro, Leonardo Chessa, va quindi la mia riconoscenza. Oggi, non potendo più dare il cattivo esempio, spero almeno di poter dare dei buoni consigli. Di lettura. Del resto è un altro modo di fare il…. “Consigliere”. A coloro che hanno occupato i banchi della sinistra diffusa e della Lista Doria, a Paolo Putti e agli assessori più vicini al Sindaco, che spesso ho accusato di essere radical chic o socialisti utopisti, consiglio un libro che è nello stesso tempo un ineccepibile e documentatissimo saggio storico; l’avvincente reportage di un’epoca ed una impressionante galleria di personaggi che si sono aggirati per l’Europa dalla Comune di Parigi agli anni ’20 del ‘900. Consiglio ‘Il mondo che non fu mai’ di George Butterworth. E’ un libro che ci fa capire quanto dovremmo riscoprire la filosofia della storia di Giovan Battista Vico o di Braudel, perché quello che accade è già accaduto. E’ un libro che racconta quanto i sognatori e gli architetti sociali debbano sempre fare i conti con la dura realtà. E’ un libro che svela una scomoda verità sul romanticismo e i suoi applicativi: che serve a rendere le anime dei singoli migliori, ma non a cambiare lo stato delle cose. Ma ci dice, anche, che la realtà ha bisogno di essere cambiata e che vale la pena di combattere per questo. A quelli della destra e a coloro che hanno scelto di restare nel Movimento 5 Stelle, che hanno grondato disprezzo ed ora grondano rivalsa in nome del popolo e della gente comune; a coloro che hanno innalzato i vessilli della Brexit o di Trump, a volte addirittura di entrambe, e sempre e comunque quello di una società fondata sull’invidia, consiglio il più lancinante romanzo profetico degli ultimi anni. Il vero de profundis di una certa idea di Occidente. Più che un romanzo un’autopsia, ma così ben scritta da essere quasi sopportabile. Martin Amis ha scritto con ‘Lionel Asbo, Stato dell’Inghilterra’ un romanzo senza compromessi, a tolleranza zero. Ovviamente è un consiglio a trabocchetto. Rimane Marco Doria. Non ci siamo salutati bene, in Aula Rossa, troppo stanchi e con troppi scontri sulle spalle. Ma con i libri non si può essere cattivi; sui libri non ha senso infierire o usarli per affermare le proprie, sempre presunte, ragioni. Voglio quindi rendere omaggio ad una grande passione di Marco, la boxe, suggerendogli per questa sua estate senza politica, Aula Rossa e senza Capogruppo Farello, il troppo trascurato ‘Il professionista’ di W. C. Heinz, la storia dell’allenamento di uno sfidante al titolo di campione del mondo della sua categoria. E’ una storia di sport; una storia di vita e in qualche modo una storia di politica. Perché la politica assomiglia molto allo sport ed è parte della vita. In realtà di libri ce ne siamo consigliati diversi, in questi anni e, a dimostrazione di quello che scrivevo prima, sono state forse le uniche occasioni in cui ci siamo ascoltati davvero. Se avessimo parlato di più con i libri saremmo andati più d’accordo e la lezione, sia chiaro, vale soprattutto per me. Ed io aspetto i consigli di tutti per le mie, di letture, dichiarando al tempo stesso che il testo che mi sono imposto spesso, quando praticavo la nobile e antica arte dell’autocritica, era il saggio conclusivo della raccolta ‘Il chierico organico’ di Edoardo Sanguineti. Si intitola ‘Tesi sul Manifesto’. Lo rileggerò anche in questi giorni.
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Simone Farello feat Gyorgy LukacsOgni forma d'arte è definita dalla dissonanza metafisica della vita. Archivi
Gennaio 2018
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