La notizia apparsa in questi giorni sul sito de La Repubblica di Genova sembrerebbe dire che la lettura è ancora un luogo interiore accogliente e che le librerie e le biblioteche sono lo spazio ideale in cui trascorrere quella pausa da tutto ciò che ci sta intorno che è la lettura. Eppure le librerie continuano a scomparire e questo articolo rappresenta l’occasione per rilanciare la ricerca di testimonianze delle librerie che a Genova non ci sono più: la Feltrinelli di Via Bensa, Liguria Libri e Dischi di Via XX Settembre, Di Stefano di Via Roccatagliata Ceccardi. E di certo ce ne saranno altre, che a me non vengono in mente. Ma questa silenziosa migrazione dei lettori nelle biblioteche civiche è anche una forma di resistenza a chi vuole intrappolare ogni frammento della nostra veglia in un’interazione digitale e il segno che una società può dirsi civile anche rispetto a come cura le case dei libri. E mentre i potenti grandi e piccoli vivono nel terrore degli hacker e della manipolazione delle nostre comunicazioni digitali, Stanislaw Lem ipotizzò nel suo ‘Memorie trovate in una vasca da bagno’ che il mondo fosse stato travolto da una misteriosa malattia della carta, che aveva gettato il pianeta in un’anarchia risolta solo dopo decenni di caos. Un racconto che ha colpito molto Sandro, il protagonista di ‘Ogni Maledetto Martedì, giornate di un Consigliere Comunale’ che teme che “non ci sarà bisogno di quella malattia, ci abbiamo pensato da soli ad intrappolarci in un eterno presente e quando sei bloccato nel presente non solo ti dimentichi del passato ma è impossibile pensare e costruire il futuro”. Piace pensare che quei lettori estivi siano già il futuro. Il racconto di Stanislaw Lem Memorie trovate in una vasca da bagno è contento nell’Antologia curata da Antonio Carona Fantascienza: guerra sociale? Edita da Mimesis (ritrovando, salvandola dall’oblio, la dimenticatissima edizione originale dell’antologia curata da Ettore Rambelli nel 1965 per Silva Editore.
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Gennaio 2018
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